Data from https://www.data.gouv.fr/fr/datasets/liste-des-boites-aux-lettres-de-rue-france-metropolitaine-et-dom-1/
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Last update 4 février 2016
Disoccupazione: fenomeno a zone?

Si parte dal 2008 con Spagna, Turchia, Repubblica Slovacca, Portogallo e Croazia i paesi con il più alto tasso di disoccupazione per terminare dieci anni dopo, nel 2018, con Grecia, Spagna, Turchia, Italia e Francia, nella “top five” dove però i tassi aumentano anche di 10 punti percentuali, rendendo la situazione più critica per chi non ha applicato buone misure occupazionali. Bisognerebbe guardare al buon esempio della Germania che riesce ad abbassare di 4 punti percentuali passando alla coda della classifica o alla Norvegia e Islanda che si mantengono sempre al di sotto del 4%.
Andando in Italia abbiamo regioni “leader” della disoccupazione, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Lombardia con centinaia di migliaia di persone in cerca d’impiego e regioni virtuose come Valle d’Aosta, Trentino, Molise, Marche e Friuli Venezia Giulia che hanno numeri sotto le decine di migliaia.

Dieci anni dopo i numeri raddoppiano quasi ovunque rendendo le differenze ancora più eclatanti.

Ed al livello provinciale, ci sono città disoccupate? Si con livelli molto alti che raddoppiano nei dieci anni successivi: Napoli Roma Milano
Torino e Palermo


Restano a livelli bassi città del nord come: Verbano-Cusio-Ossola
Belluno Valle d’Aosta Fermo Gorizia. Sembrerebbe che ormai le differenze occupazionali siano costa Est e costa Ovest superando il cliché Nord Sud.
E se andassimo a vedere comune per comune? Abbiamo dati del 2011 che mostrano al livello comunale una più alta densità di disoccupati al sud.
